La questione morale.
Il film di Walter Veltroni ha fatto tornare di moda Enrico Berlinguer, la sua vita e il suo pensiero. Immagini e parole che sembrano lontane secoli, al tempo in cui esistevano i pugni chiusi, i congressi di partito, l'URSS e la guerra fredda, la tv aveva due canali, e cose del genere. E la questione morale, esposta con enorme chiarezza da Berlinguer in un'intervista nel 1981, è un problema del secolo scorso, si è trasformata?
Berlinguer ha individuato nell'invasione dei partiti di ogni campo della vita economica, sociale, istituzionale, la questione morale, cioè la causa della crisi italiana:
“I partiti hanno occupato lo Stato e tutte le sue istituzioni, a partire dal Governo. Hanno occupato gli enti locali, gli enti di previdenza, le banche, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali, le università, la RaiTV, alcuni grandi giornali...”
Sono passati 33 anni, non è cambiato molto. Da settimane leggiamo le cronache politiche siciliane che si avvitano attorno al problema di quanti assessori toccano al PD, quanti all'articolo 4, all'UDC e così via. E poi alle correnti di ciascun partito. E non è differente quello che succede a Roma, dove Renzi compone governo e sottogoverno rispettando doverosamente le percentuali di rappresentanza dei partiti che lo sostengono.
Ma tutto ciò non scandalizza nessuno, non impressiona, nessuno ritiene indispensabile ad un vero cambiamento spezzare questa logica. D'altronde le tv ci inondano ad ogni tg di informazioni sullo scandalo dei rimborsi spese, le mutande e i fumetti comprati a spese dei contribuenti. E allora la questione morale diventa solo un fatto di spese, soldi sprecati stipendi e rimborsi.
Mentre in Italia ed in Sicilia la politica ritiene giusto continuare a nominare i manager della sanità, i dirigenti degli enti culturali, gli assessori di ogni livello, rispettando gli equilibri elettorali, i rapporti di forza, piuttosto che il merito, la competenza, i risultati da raggiungere.
“All’alba di un mondo che speravamo nuovo, in un tempo difficile e duro, molte illusioni sono cadute,molte occasioni sfuggite perché i nostri legislatori hanno guardato al passato e hanno mancato di coerenza o di coraggio. L’Italia procede ancora nel com-promesso, nei vecchi sistemi del trasformismo politico, del potere burocratico, delle grandi promesse, dei grandi piani e delle modeste realizzazioni. Riconosciamo francamente una mancanza di idee, una carenza di uomini, una crisi di partiti.” Questo lo diceva Adriano Olivetti nel 1949!!!