Federazione dei Verdi
L'impegno politico è una parte indissolubile della mia vita quotidiana, lo è da quando ero ragazzino, nelle associazioni e nei movimenti giovanili dei partiti, fino alla mia candidatura al consiglio comunale nella Rete, nel 1993. A dire il vero, di tutte le formazione politiche in cui ho militato, la Rete resta quella in cui ho vissuto l'esperienza più bella ed entusiasmante di una vera comunità politica.
Ho vissuto le trasformazioni della sinistra della fine degli anni '90 ed ho partecipato con entusiasmo alla nascita del Partito Democratico guidato da Walter Veltroni, nel quale molti di noi hanno creduto si realizzasse la sintesi di una storia di sinistra moderna, che superava gli schemi del novecento per guardare in faccia i problemi e le prospettive della società liquida, digitale, globalizzata e tanto, tanto, diseguale, nella quale viviamo. Ma l'entusiasmo di quegli anni si è spento progressivamente dinanzi alla pratica di un partito che solo sporadicamente ha saputo mantenere le promesse iniziali, mentre più spesso ha preferito fare scelte al ribasso, guidate da motivazioni di pura tattica politica, di opportunità o presunto realismo. E quella che era comunque una grande comunità politica è diventata invece un'aggregazione di piccoli gruppi organizzati attorno a leader locali o nazionali, in cui la fedeltà ai capi è diventata l'unico criterio di scelta dei gruppi dirigenti, la militanza e il confronto non esistono più.
È assolutamente naturale, allora, per me, la scelta di lasciare il PD, per iniziare un impegno nuovo, ricco ancora una volta di speranze (è la cifra politica della sinistra, la speranza, è un dato progettuale e non una vaga affermazione), convinto che il fronte più duro sul quale lottare oggi per una società nuova, giusta, composta da uomini liberi, è quello della battaglia per l'ambiente. Lottare per una società sostenibile significa aspirare a modelli produttivi giusti e rispettosi delle risorse del pianeta, un'ecologia della vita, più ampia e grande di quella dell'ambiente. Perciò ho scelto di aderire alla Federazione dei Verdi, per ritrovare il gusto di una politica delle azioni, delle questioni, delle donne e degli uomini, non degli schieramenti e dei tatticismi elettorali o congressuali, per parlare di futuro, di bellezza e di cambiamenti concreti.
Affiancherò Giuseppe Aiello nell'attività della Federazione Provinciale di Catania, occupandomi in particolare della Zona Simeto-Etna, e siamo già al lavoro per dare vita a circoli territoriali in molti comuni della nostra provincia.