Cosa è un Gal? Gruppo di Azione Locale. Gli strumenti individuati dall'UE per assegnare sul territorio i fondi per lo sviluppo dell'economia agricola. In pratica si dovrebbero costituire deigruppi composti da enti locali, associazioni, imprenditori, che svilupperanno dei progetti specifici per il territorio.

La Sicilia, quindi, assegna i fondi ai vari Gal che vengono autorizzati nella regione, e poi i Gal li spenderanno sulla base del progetto elaborato. Nel periodo 2007-2014 Paternò non ha fatto parte di alcun Gal. Quindi non ha potuto ricevere quella parte di fondi europei. Perchè? I Gal si formavano con aggregazioni di comuni che non superassero i 100.000 abitanti, e Paternò non è riuscita ad entrare nel gruppo dei comuni vicini a noi, che si sono organizzati tra di loro raggiungendo già il numero di abitanti massimo. La regione ha dato poi delle opportunità aggiuntive, perchè l'intenzione era di non privare nessun territorio dei fondi europei, ma Paternò ha pensato bene di proporre un gruppo di azione locale con i comuni delle Aci (per saperne di più, un'interessante pubblicazione) che è stato bocciato.

Adesso si apre una nuova stagione di programmazione, e le nuove regole permettono di creare gruppi più ampi, fino a 150.000 abitanti. Ho personalmente chiesto al Gal Etna se fosse possibile aggregare Paternò a questo gruppo che sta lavorando alla riprogrammazione, abbiamo ricevuto risposta positiva, ed il 22 giugno il consiglio comunale ha deliberato la nostra adesione al Gal.

Quindi inizia la fase del lavoro vero e proprio. Si farà una programmazione che prevederà di investire i fondi europei sulle linee di sviluppo dell'agricoltura e del turismo sostenibile, sia tramite opere pubbliche che tramite finanziamenti alle imprese. Finalmente Paternò, le sue aziende, le associazioni, potranno avere un ruolo attivo e ricevere finanziamenti decisamente utili.

Si tratta di un passaggio storico, perchè rimette la nostra città dentro la programmazione comune della zona etnea, dopo anni in cui siamo stati ai margini, seguendo ragionamenti di amicizie ed affinità politiche piuttosto che di omogeneità del nostro territorio. Siamo nella stessa direzione in cui va il lavoro che da anni portiamo avanti sul Patto di Fiume e la collaborazione al progetto MAB (Man and the Biosphere) recentemente avviato dal Parco dell'Etna.

Il principio che deve guidare la nostra comunità deve essere quello che non è l'isolamento che può portare sviluppo e ricchezza alla città di Paternò, ma un legame sempre più stretto con tutto il territorio. La nostra posizione strategica e la dimensione della città (siamo la terza città della provincia per numero di abitanti) fa di Paternò automaticamente una città-polo, con la responsabilità di connettere la Valle del Simeto e l'Etna, la Piana di Catania e l'Area Metropolitana. Adesso questo ruolo stiamo cominciando a giocarlo.


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