Ieri sera i tantissimi ragazzi presenti alla manifestazione del gruppo Agesci Paternò 3° hanno trasmesso un grande messaggio di speranza a tutta la città. Un messaggio di quelli concreti, diciamo una prova pratica di speranza. Decidere di collocare la propria sede in una piazza è già una scelta di coraggio, perchè significa rinunciare alle comodità che puoi avere dentro le mura di un salone parrocchiale, o di un qualunque altro edificio, tranquillo, tutto tuo. 

Invece stare in piazza significa essere sempre in mezzo al territorio, e da quella postazione già i ragazzi del Paternò 3° hanno avanzato proposte e richieste alla nostra amministrazione, proprio perchè da "dentro" la città si sente e interpreta meglio ogni bisogno. 

Qualche settimana fa il container bruciato, e la reazione. "Non ce ne andiamo". Quindi il messaggio di ieri, la speranza è una cosa concreta, fatta di piedi che camminano e voci che parlano, e mani che fanno. Abbiamo messo subito a disposizione del gruppo alcune stanze di un locale comunale, nella zona, che possono utilizzare, sia in attesa che il container venga dissequestrato (è sotto sequestro per le indagini) sia poi, per le attività per cui lo ritengono utile. Ieri durante la festa, di gioia e riflessioni, abbiamo consegnato chiavi e ricevuto coraggio e forza, per una città che è fatta anche di chi sa coltivare la pianta dell'unità, e trasformare la rabbia in progetto, i desideri in futuro.

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