La vita è la giovane mamma che si alza alle 4 di mattina per andare a lavorare in panificio, lascia due figli a casa, che passeranno dal panificio alle 8, dopo essersi alzati e vestiti, prenderanno il panino da portare a scuola e poi via. I due figli che cresce da sola, dopo che il papà se n'è andato, esattamente il giorno in cui Domenico compiva 11 anni, 2 anni fa. E ci proverà, a far arrivare Domenico puntuale ogni giorno, ma non è facile, ed a convincerlo ad evitare di farsi bocciare. Ma lui ha qualche motivo per essere arrabbiato, non importa con chi.

La vita è Giuseppe che tutti chiamano Gino, 28 anni, da 12 tornato dalla Svizzera, da sempre, proprio da sempre, al lavoro con il padre in una ditta edile, ed ora il lavoro è finito, che vorrebbe semplicemente poter garantire una casa alla sua famiglia, e la scuola per suo figlio, che è il figlio della sua nuova compagna, in realtà, ma per lui è suo figlio, e vuole un lavoro per questo. Solo un lavoro, semplice, e solo per questo.

La vita è il signor Caponnetto, che vorrebbe finalmente costruire una casa ai suoi figli, in un terreno suo che da decenni il comune ha bloccato per fare strade e far fare cooperative improbabili a qualcun altro, invece che la casa a lui. E il signor Caponnetto vorrebbe riaprire la sua impresa artigiana perchè vorrebbe dare lavoro a qualcuno dei giovani che vede per strada, che sa in cerca di speranza. Ma non è facile, servono energie, affrontare le tasse e i commercialisti e un po' di burocrazia, di cui qualche tempo fa si faceva a meno.

La vita è Margherita, che ha la metà sinistra del corpo che non le obbedisce e porta pazientemente, a volte, rabbiosamente altre, con sé, dopo che un virus l'ha colpita, a 19 anni. Ora ne ha 23, lotta con un recupero lentissimo ma graduale, se la prende con “la sua condizione”, così la chiama, e con quegli amici che non ha più accanto da 4 anni. Ma continua, con la sua famiglia vicino, cure, esperimenti, esercizi, viaggi in auto, ospedali, fatiche, e ti stringe la mano e dice: “mi ha fatto piacere parlare con lei”. Ma di più a me, che la vita serve per imparare un sacco di cose, ed è sempre là, basta socchiudere la porta dello sguardo, ascoltare, e la vita è sempre là. Che fa battere i cuori.

P.S. I nomi, alcuni dati, li ho inventati io, tutto il resto li ha inventati la vita, il destino, Dio, o chi volete voi.

se ha bisogno di ulteriori informazioni, sentiti libero di contattarmi