Inviare. Un'azione costante dei nostri giorni. Ma in-via è ciò che precede l'invio, è il percorso, la strada, l'inciampo, il paesaggio, la sosta, la corsa, l'incontro. Tutto ciò che raccolto sul sentiero quotidiano può meritare di essere in-oltrato.
A proposito di numeri. Martedì sera portiamo in consiglio il piano finanziario dei rifiuti.
Finalmente il costo del servizio si riduce. Di soli 300.000 circa, ma si riduce. Totale del costo del servizio 7.300.000, cui vanno aggiunti 500.000 euro che derivano dagli errori delle bollette ato dell'anno scorso, quei dati sbagliati che da un anno pazientemente correggiamo, adesso che è il comune a gestire la banca dati e la bollettazione. Perciò purtroppo la somma da ripartire non è inferiore al 2013, anche se abbiamo speso meno.
In un altro post entreremo un po' più nel merito del bilancio di previsione e delle relative voci.
Per ora, in due righe, qualche precisazione per chi volesse usare l'oggettività dei numeri e non la vaghezza dell'ignoranza (che è pur sempre consentita per legge di natura):
Con l'aumento dell'addizionale irpef allo 0,8 le entrate del comune da tributi, insomma le tasse, non aumentano rispetto all'anno scorso, quindi questi soldi non servono a compensare maggiori spese, a coprire buchi o imprevisti vari, ma sono il frutto di una scelta di ridistribuire le stesse tasse diminuendo l'imposta sulla prima casa e aumentando quella sul reddito.
Liberi Consorzi o Città Metropolitane? Sviluppo possibile.
Sono passati sei mesi da quando l'assemblea regionale ha votato la legge con cui si riformavano le vecchie provincie. La legge prevede che i comuni siano riuniti, in Sicilia, in due tipi di organizzazioni: i liberi consorzi o le città metropolitane. Precisamente la legge dichiara Palermo, Catania e Messina città metropolitane, e i loro confini coinciderebbero con quelli che nel 1995 furono individuati da un decreto del presidente della regione siciliana.
La legge assegna ai comuni la possibilità di scegliere se staccarsi dal libero consorzio di appartenenza (che in partenza coincide con la vecchia provincia) o di staccarsi dalla città metropolitana. In pratica Paternò secondo la legge apparterrebbe alla città metropolitana di Catania, potrebbe separarsene per confluire in un libero consorzio che racchiuderebbe tutti gli altri comuni dell'ex provincia di Catania. In pratica mentre all'inizio sembrò che questa legge avrebbe permesso di riorganizzare i territori creando unioni territoriali più omogenee, legate da forti affinità economiche, sociali, ambientali, alla fine abbiamo capito che non era affatto così, e la legge conteneva così tante clausole e restrizioni che era impossibile creare dei liberi consorzi nuovi.
Martedì mattina verrà la commissione che esamina la nostra richiesta di inserimento del sito delle Salinelle nel catalogo regionale dei Geositi (leggi Wikipedia), ovvero i luoghi di interesse geologico riconosciuti e tutelati dalla Regione Sicilia, che li ha istituiti con apposito decreto nel giugno del 2012.
L'iscrizione non sarebbe un riconoscimento soltanto formale, ma consentirebbe al Comune paternese di avere un più facile accesso ai finanziamenti, anche a livello europeo, volti alla salvaguardia del patrimonio geologico di cui il territorio cittadino è ricco.