Se percorri via Baratta, a Paternò, alla fine del tuo percorso ti si para davanti un muro grigio e lungo, con un cancello vecchio, evidentemente abbandonato da tempo. È un edificio che molti anni fa era utilizzato da un ente regionale chiamato E.S.A., cioè Ente di Sviluppo Agricolo. Io lo ricordo sempre così, abbandonato e fatiscente, e così lo conosce il quartiere in cui è collocato, che più volte, negli anni scorsi, ha chiesto interventi per eliminare questo mostro di cemento ed il suo contenuto. Già, perchè all'interno ci sono ancora i materiali usati dall'ente, grandi recipienti di vetro un tempo contenenti sostanze tossiche utilizzate in agricoltura come insetticidi, e sicuramente dell'altro. Da decenni sento parlare di questo immobile, ma naturalmente non vi è alcun atto ufficiale fatto dal comune di Paternò.
Poco dopo il mio insediamento avevamo cercato di contattare l'E.S.A. per giungere a dei provvedimenti, ma nel frattempo l'E.S.A. è stato messo in dismissione e praticamente è diventato un ente inesistente, dopo una ricerca non semplice abbiamo saputo che la regione ha affidato i suoi beni al demanio regionale.
Così questa settimana sono andato personalmente a Palermo, individuando il funzionario regionale che può occuparsi di questa vicenda, e con lui concordando un sopralluogo dei luoghi, a seguito di una richiesta che formulerò nei prossimi giorni, illustrando i motivi di pericolo e urgenza che tra l'altro impongono di non perdere tempo.
Ma contemporaneamente dobbiamo tracciare una soluzione sull'area, ed ho personalmente chiesto al direttore regionale della protezione civile un parere sull'opportunità di utilizzare l'area che si libererebbe come area di raccolta o simile della protezione civile. Il direttore ha approvato questa idea, anzi ha sostenuto la necessità che in una zona così fitta di abitazioni e trafficata come quella della villetta ci sia uno spazio pubblico destinato alla sicurezza dei cittadini. Dimostrazione che affrontare i temi della protezione civile può migliorare la struttura intera della città e la sua vivibilità, perciò è importante che il nuovo piano di protezione civile, dopo 11 anni, venga rinnovato.
In definitiva:
-
abbiamo un referente preciso alla regione;
-
abbiamo una strategia di intervento su questo problema, e cominceremo a mettere nero su bianco atti scritti da parte del comune;
-
abbiamo un obiettivo concreto e fattibile definitivamente nell'arco di pochi anni;
-
ho la certezza che anche questo problema, dopo anni ed anni, verrà risolto.