Il confronto con le esigenze visibili della città è semplice. Chiunque ogni giorno può registrarne decine, basta viverci. Così tutti
noi percepiamo l'esigenza delle vie impraticabili, di quelle mal ridotte, del traffico, del lampione che non funziona, della strada da spazzare o della discarica da rimuovere. Qualcuno, a dire il vero, pensa che basta vedere questi problemi per risolverli, e che il problema sia mostrarli, piuttosto che capire con quali strumenti si risolveranno, ma non è di questo che voglio parlare.
Ma delle esigenze invisibili. Quelle per cui non c'è una protesta continua, di cui la città parla troppo poco. Eppure sono esigenze drammatiche. Se qualcuno mi chiede quale è il problema più grande di Paternò, oggi, io rispondo la povertà, la mancanza di lavoro, il disagio delle famiglie. Ed il disagio colpisce poi le fasce più deboli, gli anziani, i disabili, le persone sole, i migranti.
C'è una rete di solidarietà attiva grazie alle associazioni di volontariato, che fronteggia con i propri mezzi l'emergenza, offrendo aiuto materiale, cibo, assistenza.