Parlando con un mio caro amico l'altro giorno ho colto in lui la preoccupazione per la possibilità di conciliare il lavoro di dirigente scolastico con l'attività di sindaco. Devo dirvi che io, vivendo direttamente la vicenda e sapendo quindi come si svolgono le due cose, non avevo percepito tale problema come pressante, però ho capito che era utile rassicurare anche il mio amico, e mi piaceva in fondo spiegargli il mio punto di vista.
E gli ho fatto un quadro della situazione. Prendendo l'esempio della settimana scorsa. Perciò gli ho detto che martedì mattina ero proprio io in giro per la strada di Tre Fontane, poi in via Fonte Maimonide, e poi al comune per celebrare un matrimonio ed altro. Ma ero perfino io quello che mercoledì mattina è tornato alle Salinelle per verificare la pulizia di quella zona, e poi alle 10 e 30 era a Catania per un appuntamento in procura (da sindaco). E sempre mercoledì, in tarda mattinata, se non ero io era uno che mi somigliava preciso che stava a scuola, organizzando l'open day per accogliere i genitori, e poi al consiglio di classe della I C, alle 15,00. Ma alle 17,00 al comune di Paternò il sindaco era riunito con il collegio sindacale dell'azienda idrica per preparare l'assemblea dei soci che si è tenuta alle 18,00.
E giovedì è stato il giorno dell'open day, quindi incontro con i genitori che hanno visitato la scuola Riccardo da Lentini ed incontrato i docenti e perfino il preside, il quale però di buon mattino, in qualità di sindaco, si era riunito con il dirigente comunale del settore rifiuti per affrontare un'emergenza che si era verificata con la discarica. Venerdì è stato il giorno invece di commissione elettorale, delegazione trattante con i delegati sindacali dei dipendenti comunali, giunta, ed altro. Sabato mattina il sindaco ha avuto il piacere di accogliere, personalmente, tanti protagonisti dello sport siciliano e nazionale al Castello Normanno, per la premiazione delle stelle al merito del C.O.N.I. e poi il preside ha avuto il tempo di verificare a che punto erano alcune procedure e convocare il collegio docenti e farsi una chiacchierata con i suoi collaboratori per impostare il lavoro della prossima settimana.
Insomma, mi dispiace un po' insistere su questo punto, ma credo che il fatto che chi fa politica abbia una professione, quindi la sua vita non dipenda dalla politica, dovrebbe essere una garanzia per i cittadini.
E poi, alla fine proprio alla fine, la scuola è bellissima, è un luogo in cui si può seminare speranza e costruire futuro, e mi piace tantissimo, direi che è la mia vita, ma anche fare il sindaco è davvero bello, è poter entrare nel corpo profondo di una città, conoscerne le pieghe, nel bene e nel male, e contribuire a disegnare un progetto di comunità... Non è entusiasmante?