Mentre la maggior parte dei comuni italiani ancora discute il bilancio di previsione 2013, il comune di Paternò lo ha già approvato (ad agosto) e adesso ha approntato le variazioni di bilancio. Le variazioni sono degli assestamenti che si fanno nel corso dell'anno, quando ci si rende conto che le previsioni iniziali devono essere modificate, perchè è intervenuta qualche novità, o ci si accorge che delle voci di entrata o uscita non corrispondono a quelle previste, cosa che può accadere per svariati motivi. Già l'anno scorso il governo nazionale, così come quest'anno, dato che continua a cambiare le regole soprattutto riguardo alla fiscalità, quindi alle entrate, spinge i comuni ad approvare il bilancio (che dovrebbe essere di previsione) a fine anno. Il risultato ovviamente è che non si può programmare niente, si amministra alla giornata.
Come dicevamo però noi a Paternò abbiamo tentato una strada diversa: approvato un bilancio ad agosto immaginando una riduzione delle entrate, e su quella previsione abbiamo iniziato ad impostare il rispetto del patto di stabilità e la programmazione delle spese.
Appena abbiamo saputo che un'entrata poteva essere aumentata abbiamo preparato una prima variazione, inserendo le somme per la realizzazione della festa di S. Barbara e altre piccole variazioni tecniche. Ma c'erano altre emergenze evidenziate in questi ultimi mesi, e per fronteggiarle è stato fatto un gioco di squadra tra consiglio comunale ed amministrazione. Il consiglio infatti ha fatto un prospetto delle somme più importanti da spostare e le abbiamo prelevate dal "fondo del sindaco", uno speciale capitolo fatto apposta per le emergenze impreviste. Per esempio abbiamo concordato di aumentare le somme destinate all'assistenza iginico-personale degli alunni disabili.
Questo passaggio rappresenta un reale modello di collaborazione nell'amministrazione della città, nell'integrazione positiva dei ruoli e delle competenze. Il consiglio comunale è stato spesso, nel passato, considerato come un organismo cui si sottopongono scelte dell'esecutivo, invece io ritengo che il consiglio abbia a pieno titolo il compito di partecipare al governo della città, nell'ambito delle sue competenze, senza subalternità verso la giunta, ma in totale parità.
Anche questo per me è un cambiamento, reale, perchè incide sui comportamenti della politica in modo positivo, ma ha anche effetti concreti sulla vita dei nostri concittadini.