Di ritorno da una gita scolastica in Catalogna, vorrei trasmettere una brevissima osservazione, in attesa di riprendere contatto con la realtà paternese. Camminando per le strade di Barcellona e della Catalogna in generale si avverte in modo epidermico il desiderio di autonomia e la forte richiesta di indipendenza di questo popolo. Ma si avverte soprattutto che questi sentimenti "patriottici" sono fondati su una fortissima identità culturale (perfino linguistica).
Siamo lontani anni luce dal nostro autonomismo straccione, che chiede contemporaneamente indipendenza amminitsrativa e benefici economici, che non si sforza di contribuire alla definizione di un'identità culturale. Il risultato è la differenza tra una cultura ed un popolo aperto davvero al cambiamento ed al coraggio di rischiare ed una terra immobile da secoli. Barcellona e le altre città, storiche, gloriose e già belle, con coraggio si trasformano senza timori, riprogettano e ricostruiscono, affiancano vecchio e nuovo, in una parola, sono vive. C'è da imparare.