- L'esplosione della pandemia del virus covid-19 è un evento drammatico ed epocale. Uno di quei momenti in cui ognuno di noi capisce di essere un frammento infinitamente piccolo dentro una grande Storia, che però non lo trascende, non scorre altrove. C'è la Storia, e dentro ci siamo noi, che la plasmiamo e ne siamo plasmati.

- Siamo in quei numeri che sentiamo ogni giorno, di chi ce l'ha fata e chi no, siamo nei legami che continuiamo a costruire o spezzare, presi dalla paura o dalla speranza. O dal bisogno. E quando la Storia schiude il sipario su scene mai viste, tutto si fa estremo, e si capisce meglio, chi siamo, si strappa il velo della comodità dall'apparenza della vita e avvengono delle rivelazioni. Ecco, il virus rivelatore. Ci sono molte cose che ogni giorno mi sembra vengano rivelate dal virus. Così me le segno, me le ripeto, le metto in fila, perchè nella Storia dobbiamo starci ad occhi aperti, perchè il potente spettacolo continua. Ricordate il professor Keating dell'Attimo Fuggente?

Ahimè! Ah vita! di queste domande che ricorrono,
degli infiniti cortei di senza fede, di città piene
di sciocchi,
di me stesso che sempre mi rimprovero (perché chi più
sciocco di me, e chi più senza fede?)
di occhi che invano bramano la luce, di meschini scopi,
della battaglia sempre rinnovata,
dei poveri risultati di tutto, della folla che vedo sordida
camminare a fatica attorno a me,
dei vuoti ed inutili anni degli altri, io con gli altri legato
in tanti nodi,
la domanda, ahimè, la domanda così triste che ricorre –
Che cosa c’è di buono in tutto questo, ahimè, ah vita?

Risposta

Che tu sei qui – che esiste la vita e l’individuo,
che il potente spettacolo continua, e tu puoi contribuirvi
con un tuo verso.

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