Al Piccolo teatro, la presentazione del “Festival dei Cantastorie”
Sabato 25 marzo, alle 19, verrà presentata la I edizione del “Festival dei Cantastorie”. L’evento avrà luogo al Piccolo teatro in via Monastero, a Paternò. Per l’occasione si esibiranno celebri cantastorie siciliani e calabresi. La manifestazione rappresenta un’anteprima delle serate del “Festival” che si svolgerà fra la seconda e la terza settimana del mese di settembre, nei giorni 8-9-10 e 11.
Un appuntamento estivo atteso da tempo, per gli appassionati del genere, ma anche per i molti incuriositi da una tradizione che è ben radicata nel comprensorio e che nella sola città di Paternò ha dato i natali ad alcuni tra i più noti cantastorie nazionali. «Continua con grandissimo successo il bellissimo lavoro all'interno della Casa Museo del Cantastorie, luogo - spiega l’assessore alla Cultura, Valentina Campisano- dove cultura e tradizione si uniscono, voluto fortemente dalla nostra Amministrazione. Oggi, dopo anni di intensa attività di ricerca, studio, rielaborazione e produzione, arriviamo, con soddisfazione, alla prima edizione del “Festival dei Cantastorie”, che vedrà esibirsi nella nostra città i più importanti cantastorie di Sicilia e Calabria.
Una manifestazione unica, di altissimo livello, per la quale dobbiamo ringraziare tutti gli artisti e gli studiosi che da tantissimo tempo impiegano le loro energie su questo progetto, che attraverso -continua Campisano- la sinergia tra associazioni e Comune, sta dando frutti straordinari. Importanti per riportare in piena attività la “Casa del Cantastorie”, oltre al recupero del Piccolo teatro e della Casa Museo, sono stati, infatti, anche gli atti amministrativi di istituzionalizzazione della stessa e di collaborazione con l'associazione culturale “Gruppo Batarnù”, che sta facendo un lavoro davvero prezioso».
All’opera, infatti, sia per la manifestazione di sabato 25, che come di ruotine, ad accogliere scolaresche e turisti per visitare la Casa Museo del Cantastorie, è il responsabile e fondatore del “Gruppo Batarnù”, Alessandro Nicolosi. Intento a raccontare, ad un nutrito gruppo di allievi del liceo psicopedagogico “De Sanctis” le origini e l’esordio dei cantastorie paternesi. I ragazzi si sono ritrovati come ultima tappa di un itinerario turistico cittadino al Museo dei Cantastorie, nel progetto di alternanza scuola-lavoro con la Pro Loco cittadina, presieduta da Salvina Sambataro, a testimonianza che l’educazione culturale può seguire varie strade purché non cambi la destinazione, e l’impegno a partire dall’Amministrazione locale, dalle associazioni dalle istituzioni scolastiche alla valorizzazione del patrimonio culturale della città pare ci sia tutto in questo momento.
«Si è creata una rete di partnership, dal Comune, alle associazioni- entra nel merito del progetto Nicolosi- quali il “Gruppo Batarnù” il “Cenacolo” e recentemente da “Gli Ultimi cantastorie” di Ragusa, che con Franco Occhipinti sta lavorando affinché si ottenga il riconoscimento dell’Arte dei cantastorie come Patrimonio immateriale dell’Unesco. Per fare ciò occorre far conoscere questo patrimonio e promuovere tutta iniziative che possano favorire questo processo di conoscenza. Paternò diventerebbe la patria di quest’arte dei cantastorie, perché fu la scuola più importante. Basti pensare che tra il 1956 e il 1975, in diciannove edizioni del Premio “Trovatori d’Italia”, per cinque volte hanno vinto dei paternesi. Con la “Casa dei Cantastorie”, non c’è un contributo alla memoria, ma un rinnovare quest’arte che poi è l’arte del narrare, un’arte viva che cambia la forma ma non la sostanza».
Soddisfatto per l’iniziativa e speranzoso per un proseguo interessante con il festival si mostra il primo cittadino Mauro Mangano: «Questo è un momento importante, perché vuol dire che va avanti il progetto che avevamo in mente quando abbiamo pensato alla “Casa del Cantastorie”. Ora la squadra si arricchisce oltre all’associazione “Batarnù” si sono aggiunti i componenti del “Cenacolo”, passi avanti ne sono stati fatti, con l’istituzionalizzazione. Il progetto era quello di farne il cuore, il punto di riferimento della ricerca sull’arte popolare, questo si realizza con il festival».
Tante le forze in campo per valorizzare quest’aspetto della cultura popolare, però ne rivendica la paternità, per quanto riguarda il festival, il presidente del “Cenacolo” Nino Lombardo: «L’evento era previsto che si svolgesse a Palermo, io ho proposto a quelli dell’associazione dei cantastorie di Ragusa di farlo a Paternò, la patria di Busacca, il più famoso a livello nazionale. Loro hanno meditato sulla mia proposta e hanno accettato, facendo diventare Paternò il luogo annuale del “Festival dei Cantastorie”».
Paternò, 23 Marzo 2017