Il documento proposto dalla commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace quest'anno in occasione della 9° giornata per la custodia del creato è molto interessante e davvero ricco.
Per evitare che si riduca al tema dell'ecologia e dell'ambiente (che non sarebbe poco, comunque) il documento inizia non un riferimento chiaro: “Si spergiura, si dice il falso, si uccide, si ruba, si commette adulterio, tutto questo dilaga e si versa sangue su sangue. Per questo è in lutto il paese e chiunque vi abita langue, insieme con gli animali selvatici e con gli uccelli del cielo; persino i pesci del mare periscono”. Insomma crisi morale, materiale, e cura degli esseri viventi sono inscindibili. Custodire il creato non significa allora solo proteggere gli spazi naturali, ma prendersi cura di tutto ciò che esiste, a partire dall'uomo, ogni uomo, dalle città, nel loro insieme, per continuare con gli ecosistemi, i paesaggi, le specie viventi e la loro ricca diversità.
Una prospettiva originale del rapporto tra creature e creato la propone di recente Vito Mancuso, chiamando ognuno di noi, che si dice cristiano, ad essere corresponsabili della creazione, una creazione che non è finita il sabato della Genesi, ma continua, ogni giorno, insieme all'evolversi dell'universo. Ed in questo lavoro continuo di creazione c'è la libertà dell'uomo, che non si riduce a obbedire o non obbedire ad una volontà (fosse anche quella di Dio), ma a farsi collaboratore di quel disegno, co-creatore, perchè Dio ha disposto proprio così.
L'amore, diceva Hannah Arendt, è un'energia. Ecco, dovremmo decidere se è un'energia che serve a combattere il processo di disgregazione continuo, quasi inevitabile, che ci circonda, oppure è l'energia che costruisce il mondo stesso, il suo motore.
Cos'altro sarebbe l'amore di Dio se non l'energia che spinge ogni cosa creata a stare unita, ed anche noi a collaborare a questa armoniosa unione, che è pace, fraternità, e nelle città è anche ordine, rispetto, pulizia, e quindi benessere, condizione di libertà. La lode a Dio per le sue creature non si può esprimere solo a parole, ma con la cura, la sollecitudine, l'impegno di ogni giorno a con-creare, in quanto eredi del regno.
Pace e bene