Domenica mattina il presidente della regione, Raffaele Lombardo, viene a Paternò per rassicurare i lavoratori delle Gesenu che riceveranno i soldi già promessi dall'amministratore dell'a.t.o.. Garantisce lui, che anticiperà i soldi che dovrebbero essere dati ai comuni, ed invece finiranno nelle casse dell'a.t.o.. Pensa bene, il presidente della regione, che non sia opportuno avvisare il sindaco di Paternò della sua venuta, è una questione privata, tra lui e gli operai. Peccato che i soldi non siano i suoi, e nemmeno della regione, ma dei comuni.

Nel frattempo dichiara ai giornalisti quale è la soluzione: occorre fare pagare le bollette. Nessuna parola su un eventuale sostegno all'a.t.o., nè su come ripianare i più di 100 milioni di euro di debiti già contratti, solo: occorre pagare.

Il sindaco Failla ha espresso la ua posizione, chiara, dicendo che Lombardo è corresponsabile della gravità del problema rifiuti, ed è vero. Difficile dividere le responsabilità, tra Failla e Lombardo, assurdo che ciascuno di loro pretenda di scaricarle solo sull'altro.
Il colpo di scena arriva dopo: Failla licenzia l'assessore Rau, colpevole di avere accompagnato Lombardo nel suo blitz dai netturbini. Si può crederci? Un assessore nominato da pochi mesi cacciato perchè si trovava nel momento sbagliato nel posto giusto. Così fragile è la fiducia del sindaco? Forse è stata solo un'occasione presa al volo per liberare un posto in giunta, dove reclamano di avere un uomo (o una donna) proprio/a i consiglieri "indipendenti", cioè Borzì Longo e Natoli, da poco staccatisi dall'M.P.A.

Il balletto continua, ma è proprio brutto da vedere.

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