Strepitoso risultato dell'affluenza ai referendum a Paternò. Il maggiore di tutta la provincia. Mi piacerebbe cercare di capirne il motivo. Credo che Paternò sia la città in cui la cattiva amministrazione, quindi la cattiva politica abbia mostrato la sua devastante capacità distruttiva negli ultimi 10 anni. Azzerati i servizi, anche minimi, ai cittadini, nessuna proposta di ampio respiro, minata la macchina comunale che non riesce a dare le risposte di ordinaria amministrazione.

I cittadini vogliono dire basta a questa cattiva politica, ed io credo che il voto referendario abbia riassunto in buona parte questo bisogno di protesta. Non è un voto politico, perchè la protesta non ha mai un colore, per lo meno non ne ha uno solo, è "trasversale", si dice.
Poi c'è che i referendum toccavano i temi della difesa dell'ambiente e della protezione di un bene pubblico, e questo interessa i nostri cittadini.
E c'è stato un impegno capillare e costante di un comitato referendario assolutamente al di là degli schieramenti politici, affiancato dal lavoro di discussione ed informazione del mondo cattolico, che ci ha dimostrato che non è vero che la televisione possa distorcere ed annichilire la capacità di scelta democratica, se la società, nel suo vasto e complesso modo di esistere e manifestarsi, non vuole permetterglielo.
Altri trarranno altri significati e messaggi, dal voto al referendum. Mettiamoli insieme, serve alla politica capire, per decidere.

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