Il tempo sta per scadere. Si avvicina la conclusione del ciclo trionfante del berlusconismo, nel senso che la grande illusione collettiva che l'uomo della provvidenza potesse risolvere i problemi di tutti senza far pagare nessuno, anzi consentendo a ciascuno di fare ciò che voleva (cioè agli evasori di continuare a farlo, agli abusivi di non regolarizzarsi, ai privilegiati di continuare ad esserlo, agli sfruttatori del denaro pubblico di farlo impunemente, e così via...) è vicina alla fine.
Nel peggiore dei casi la percezione dominante è quella che "sono tutti uguali", nel senso che Berlusconi non è meglio nè peggio degli altri, si è fatto i fatti suoi, come avrebbero fatto (secondo la maggior parte dei nostri concittadini) tutti. Alcuni di noi non la pensano così, riteniamo che la corruzione e l'incompetenza alberga a destra ed a sinistra, ma a destra è condita da una specie di giustificazione ideologica anarco-capitalista che la legittima, insomma la destra berlusconiana ha interpretato il potere come giustificazione delle azioni, come a dire che "il ruolo giustifica i mezzi".
Ma il punto adesso è: su cosa si fonderà domani la politica e la sua percezione da parte dei cittadini? Non c'è una nuova visione morale dell'agire politico, non c'è nemmeno un quadro elementare di cose giuste/ingiuste, di si e no, davvero condiviso. Ci sono le macerie, in Italia come a Paternò, della partecipazione ormai ridotta a telespettacolo, delle istituzioni semplici strumenti personali, della società impoverita materialmente e moralmente. Le macerie, ci sono, ed allora da queste si potrebbe ripartire, in Italia come nella nostra città. Partire, ad esempio a Paternò, dalle rovine più evidenti, come quelle della deriva economica, della desertificazione sociale, del clientelismo politico, per utilizzarle come materale costruttivo. Le macerie ci sono, servono costruttori, o ricostruttori. Se non si faranno avanti uomini capaci di maneggiare gli scarti, di ridare valore a oggetti maltrattati, continueremo ad aggirarci tra le macerie per anni.