Proposta di annullare l'aumento dell'addizionale Irpef. Il sindaco:
«L'idea si basa su una palese svista. Il 1.073.000 euro è presente in entrambe le bozze di bilancio».
Il sindaco di Paternò, Mauro Mangano, torna sulla questione bilancio, dopo le polemiche innescate dalla proposta del presidente del Consiglio, Laura Bottino, di eliminare l'aumento dell'addizionale Irpef. Il principale oggetto del contendere resta quel 1.073.000 euro che, secondo quanto affermato dalla presidenza del Consiglio, sarebbe presente nello schema di bilancio approvato dalla Giunta il 7 ottobre, ma non nella bozza presentata in Consiglio Comunale il 23 settembre.
«In realtà - spiega Mangano - quest'affermazione è il frutto di una palese svista. Infatti, se si vanno a confrontare i due documenti, si vede chiaramente che il 1.073.000 euro è presente in entrambi, solo che nella bozza del 23 settembre, essendo analitica, risulta dalle somme di diverse voci, a cui occorre aggiungere 45000 euro provenienti da un contributo del Miur, mentre in quella del 7 ottobre viene riportato l'importo complessivo. Oltre al 1.073.000 euro, nella proposta del presidente Bottino vi è un riferimento ad altre possibili entrate, che dovrebbero supplire all'eliminazione dell'addizionale Irpef. Queste somme - spiega ancora il sindaco - non possono essere inserite nel bilancio, perché ancora non ci sono, e anche qualora lo Stato confermasse il trasferimento, si tratterebbe non di fondi in più per le casse comunali, bensì di compensazioni per somme che l'Ente non percepirà, a causa degli sgravi previsti per l’Imu sui terreni agricoli e per via dell'abolizione dell'Imu sulla prima casa. Infine, se ci fossero state somme in più fra le entrate correnti del secondo schema di bilancio, sarebbe facile trovarle anche nelle uscite, cosa che invito i consiglieri a fare. Alla luce di quanto detto - conclude Mangano - risulta chiaro che la proposta del primo consigliere sembra essere il frutto di un modus operandi solitario e avventuriero, che pare aver perso di vista quel requisito di terzietà che è proprio della carica che ricopre. Sarebbe bastato un confronto sereno e operativo per evitare tutte queste polemiche, che non hanno fatto altro che confondere i cittadini».