Di S. Barbara si è detto molto, non credo sia necessario tornarci, vi ricordo che la raccolta dei fondi per la festa di quest'anno è in corso, si può contribuire versando all'Iban che troverete sotto. I giorni della festa saranno ancora ricchi di polemiche, probabilmente, ma ho l'impressione che la gran parte dei cittadini abbia condiviso il fatto che spendere 170.000 euro per la festa in periodi come questi sia davvero sbagliato, oltre che impossibile, in realtà.

Giorno 17 abbiamo aperto il punto di informazione ed accoglienza turistica, nei locali di Palazzo Alessi, a Piazza Umberto. É un altro traguardo importante del lavoro che abbiamo fatto in questi anni per portare finalmente Paternò ad usare anche il turismo come strumento di sviluppo. Paternò non ha mai avuto una vera politica di sostegno al turismo. Molti anni fa si sono organizzate manifestazioni di grande rilievo, e si è promossa la partecipazione di Paternò a fiere internazionali, ma avere una programmazione è una cosa diversa.

Quando, con l'assessore Cavallaro, abbiamo promosso il primo incontro con gli operatori della nostra città interessati ad una promozione turistica, il problema di Paternò era l'impresentabilità della nostra città a causa della sporcizia di tutte le strade di accesso, e non soltanto, poi la mancanza totale di segnali turistici e la fruibilità dei monumenti. Abbiamo fatto in modo che non ci fossero più discariche presso i luoghi turistici, le abbiamo ridotte moltissimo nelle strade fuori dal centro abitato, abbiamo installato la segnaletica turistica. La seconda fase è stata quindi quella dell'offerta turistica, cioè di fare in modo che la città offrisse un complesso di luoghi visitabili, quindi fruibili e significativi, attraenti per un potenziale turista. Con il lavoro intensissimo della Pro Loco, guidata da Salvina Sambataro, e la sinergia finalmente concreta e costante con il comune, abbiamo inaugurato il museo interattivo, formato decine di ragazzi capaci di fare da accompagnatori ai turisti. Abbiamo quindi moltiplicato le occasioni di promozione della nostra città, partecipando all'Expo di Milano nel 2015, realizzando dei siti di qualità, organizzando diversi eventi che hanno attirato a Paternò ospiti internazionali. La collaborazioni di tante associazioni impegnate nella valorizzazione del nostro territorio è stata preziosa, è indispensabile, ed è possibile perchè finalmente i nostri spazi pubblici sono adeguati ad ospitare eventi di qualità.

L'anno scorso abbiamo avviato una campagna con gli studenti delle nostre scuole che hanno svolto delle visite guidate in tutti i luoghi significativi della città.

Adesso siamo pronti, con il punto di informazione ed accoglienza, a fare un nuovo passo avanti, accogliendo i turisti e guidandoli alla visita dei monumenti, dei musei, dei luoghi di rilievo paesaggistico. Questa è la politica che programmando cerca di compiere percorsi di sviluppo.

A proposito invece di politica che non programma, c'è da raccontare della questione Salvatore Bellia. L'Albergo dei Poveri, dopo essere stato per decenni disamministrato da commissari regionali o da presidenti nominati dalla Regione, viene adesso dichiarato estinto. Cioè la Regione decide di disfarsi di questi enti e scaricarne i debiti sui comuni. Questo accade mentre da anni è al Parlamento Regionale la legge di riforma del settore Ipab. Quindi anziché programmare, appunto, una ripresa o una riforma di queste istituzioni, si scaricano i problemi sui comuni. L'Albergo dei Poveri ha circa tre milioni di debiti pregressi, è stato usato negli anni per costruire facili clientele, offrendo incarichi ed assunzioni, e adesso che non è più possibile mungerlo per ottenere dei vantaggi nessuno è riuscito a trovare una soluzione per salvarlo. Nessuno dei politici che negli anni precedenti utilizzavano quell'ente per fare promesse o elargire qualche favore, e nemmeno i più recenti politici che sono venuti a compiangere i lavoratori senza poi proporre nessuna soluzione.

Noi abbiamo studiato attentamente la situazione, verificando ogni possibilità per far sì in primo luogo che la struttura non chiuda, poi che riesca ad essere pienamente efficiente ed economicamnete autosufficiente. Per questo proporremo di istituire una modalità di gestione controllata dal comune, ma che resti separata dal comune stesso. É impensabile far diventare il Comune di Paternò anche un gestore di case di riposo. Con una gestione che resti di carattere pubblico vogliamo salvaguardare l'occupazione dei lavoratori attualmente impiegati e soprattutto non far chiudere una struttura che storicamente accoglie gli anziani, al centro della città, e con un valore storico fortissimo. Abbiamo anche comunicato alla Regione che è assurdo caricare ai comuni i debiti pregressi delle Ipab, e questo vale sia per il Salvatore Bellia che per tutte le altre che stanno chiudendo su tutto il territorio regionale. Se la Regione non convenisse con la nostra proposta saremo costretti a fare ricorso al provvedimento che il Presidente Crocetta ha già emanato.

A novembre ha compiuto un anno la Bisaccia del Pellegrino, la mensa sociale che ogni sera offre un pasto a decine di persone, nei locali di via Vitt. Emanuele. La Bisaccia del Pellegrino è una delle esperienze più importanti che abbiamo avviato, perchè grazie all'incontro di associazionismo, enti pubblici, solidarietà dei singoli cittadini, vi sono tanti uomini e donne che ogni giorno possono contare su un pasto, per se e per la propria famiglia, ma anche su un punto di riferimento per tante esigenze. La considero un'esperienza straordinaria perchè ha mobilitato centinaia di volontari, dimostrando la forza della solidarietà, perchè ha avuto continuità e non si è spenta dopo i primi entusiasmi, perchè mostra un modello nuovo di intervento nel campo della solidarietà, che vede l'unione di volontariato attivo ed istituzioni, proprio per avere una solidità organizzativa insieme all'energia della motivazione etica. Da questa esperienza noi vogliamo partire anche per riprogettare altri servizi di assistenza della nostra città.

Si è parlato più volte della costruzione del nuovo supermercato Lidl all'ingresso della città. Forse però non sono stati illustrati a sufficienza i cambiamenti positivi che verranno introdotti a seguito dei lavori per l'area commerciale. Infatti il Comune ha richiesto alla società richiedente di compiere dei lavori per migliorare la viabilità delle zone interessate, presumibilmente, al maggiore traffico veicolare a causa della nuova apertura. Quindi lo svincolo all'incrocio tra Corso Italia e Via Vitt. Emanuele diventerà una rotonda vera e propria; su Via Vitt. Emanuele sarà realizzato un parcheggio, che potrà servire sia gli utenti degli esercizi commerciali di Via Vitt. Emanuele sia i lavoratori del call center; su Corso Italia, all'altezza di Viale dei Platani, sarà realizzata una sorta di rotonda, per permettere di tornare indietro in entrambe le direzioni, e la rampa su Viale dei Platani sarà a doppio senso, cioè sarà possibile salire sul Corso Italia anche da Viale dei Platani. Sono modifiche che dovrebbero agevolare in generale il traffico sul Corso Italia ma anche rendere più gradevole esteticamente tutta la zona.

Infine, il 4 dicembre non sarà solo il giorno della festa di S. Barbara, ma anche il giorno del referendum costituzionale. Un momento importante, perchè dopo decenni finalmente l'Italia potrebbe archiviare una fase storica caratterizzata da una politica lenta ed inefficiente, capace di impiegare anni solo per approvare una legge, grazie ad un sistema di bicameralismo paritario che non esiste in nessun paese occidentale. Non è perfetta, questa riforma, come niente di ciò che è fatto dagli uomini, ma è un indiscutibile miglioramento delle nostre istituzioni. Purtroppo c'è una violenta propaganda, mossa soprattutto dall'ostilità verso Renzi, piuttosto che dal contenuto della riforma, che rende difficile un dibattito sereno. Appena si tenta di ragionare il discorso approda a qualche accusa contro Renzi, la sua megalomania e cose simili, come se la riforma non dovesse valere anche domani, chiunque vinca le elezioni, e come se la riforma l'avesse scritta Renzi e non i parlamentari, peraltro modificandola tante volte liberamente sia alla Camera che al Senato.

La mia opinione, sebbene brevemente, se vi interessa, è scritta qui. Referendum 4 dicembre

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